Nel tardo pomeriggio dell’11 febbraio 2013 con la sua Declaratio, Joseph Ratzinger rinunciava al ministero di vescovo di Roma. Si dimetteva da Papa. Non succedeva dal 1415. Per il mondo l’annuncio fu uno shock.
Ma quali erano le ragioni profonde che avevano portato Benedetto a quella storica e tormentata decisione? Era un atto di responsabilità o un colpo di spugna? E come affrontare, dopo l’elezione a sorpresa dell’argentino Jorge Mario Bergoglio, la presenza di due Papi? Uno Emerito e l’altro Regnante?
Attraverso la testimonianza di monsignor Georg Gänswein – assistente personale di Benedetto XVI e custode dei tanti misteri che si celano dietro le mura vaticane – il libro di Ansaldo fornisce una nuova e dirompente chiave di lettura sul perché la convivenza tra i due Papi, di per sé problematica, si sia rivelata, di fatto, inattuabile.
E se invece un’anomalia diventasse la regola? Oggi ci troviamo nel secondo tempo del Pontificato di Francesco. Qualcuno arriva a sostenere che il gesuita «venuto dalla fine del mondo» non abbia più niente da dire, avendo già espresso tutto sul piano evangelico e dottrinale.
C’è modo, dunque, «di fare un altro papa»?